mercoledì 29 febbraio 2012

A 40 anni

Qualcuno mi ha detto... qualcuno che stimo molto... che i quarant'anni segnano un cambio di prospettiva di fronte alla vita e al susseguirsi degli eventi e delle emozioni ad essi collegati, e quindi delle scelte che si fanno. 
In questi giorni, in effetti, mi accorgo di affrontare la quotidianità con uno spirito diverso, più libero, più disposto a rischiare, a cercare di concretizzare le idee che mi vengono senza preoccuparmi di non riuscire a realizzarle, convinto che se devono andare in porto si compiranno; se non si compiranno non sarà perché non ci ho provato, cosa che mi dà una certa pace, e in secondo luogo è probabile che non mi servano a progredire.
Noto anche una nuova pazienza in me, proprio nella realizzazione dei progetti; di solito non vedo l’ora di arrivare al loro compimento, quasi a volermi liberare di un peso. Ora vivo con più gusto il prendere tempo, fare delle pause, lasciare che le carte si accumulino sulla scrivania. Devo dire che questa dimensione mi lascia un po’… disorientato, ma mi affascina per la calma che mi ispira.

Mentre scrivo queste cose, ripenso ai momenti duri di quest'anno, ai tanti perché senza risposta, al senso di ingiustizia provato, chiedendomi se sarò in grado di sostenere i periodi bui che potrebbero presentarsi in futuro, che anzi ci saranno di sicuro, tenendo in considerazione però la consapevolezza di oggi. Se così fosse, saprei trovare la serenità, e con essa la forza, per guardare avanti stando ben ancorato al momento presente. E se così non sarà... be', vedrò il da farsi al… momento opportuno.



( 20 Settembre 2005)

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