martedì 28 febbraio 2012

Doppia lettura

Ho raccontato, a una persona che sento molto vicina, probabilmente per la prima volta, un incubo che facevo da bambino, che mi ha reso difficile per molto tempo il momento di andare a letto la sera: sognavo che quando fuori era già buio da un po’, avendo bisogno di andare al bagno (si trovava nel cortile), uscivo di casa, da solo; a metà percorso sentivo ringhiare e vedevo arrivare dei lupi neri che si avvicinavano minacciosi ed infine mi sbranavano; il tutto era appesantito dal fatto che non mi svegliavo subito, ma sentivo i loro denti affondare nella carne. 
Questo sogno mi era tornato alla mente qualche settimana prima di raccontarlo; riflettendoci, ne era emersa un’interpretazione che sembrava chiarire perché un bambino di quattro o cinque anni facesse un sogno così cupo. Pur essendo un’interpretazione negativa, l’ho accettata con serenità.
La persona a cui raccontato il mio incubo e il significato che avevo dato, mi ha invece proposto un’altra chiave di lettura: essendo, in una certa maniera, di natura positiva, mi ha lasciato perplesso, almeno per qualche minuto, ma ne ho apprezzato la validità, poiché anch’essa dava una spiegazione plausibile di tale sogno.
A distanza di qualche tempo, non so quale delle due interpretazioni sia quella giusta, probabilmente lo sono entrambe, o lo è piuttosto la loro sintesi. 
Questa esperienza mi ha confermato quanto sia importante, se non fondamentale, confrontare le proprie sensazioni e i propri pensieri con le persone di cui si ha piena fiducia. Si ha infatti la possibilità di leggere la realtà nella sua interezza, tenendo conto dei diversi punti di vista da cui la si può guardare, e acquisire così l’equilibrio necessario per affrontare ogni avvenimento personale, con serenità e leggerezza.

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