mercoledì 29 febbraio 2012

Per favore... Grazie! Prego!!

Sapete cos’ho scoperto di recente? Una cosa... rivoluzionaria! L’uso (o non uso) di un popolo che vive ai cosiddetti antipodi; e non per aver colonizzato una terra che ha... scoperto (ma scoperto cosa?!): ci vive probabilmente da qualche millennio, anzi è fuori dubbio. Il vero dubbio è per quanto ancora ci vivrà sulla terra dove ha vissuto in pace e tranquillità fino a qualche secolo fa.
Scusate la digressione, ma è venuta da sé.
Sto parlando naturalmente del popolo aborigeno. Ciò che ho scoperto... meglio: che sono venuto a sapere è che nella loro lingua non esistono termini che significhino ‘per favore’ o ‘grazie’ e probabilmente neanche ‘prego’.
Pensate quante volte noi usiamo tali parole. C’è chi forse non le usa mai, ma non conosce nemmeno la gentilezza e la buona educazione. C’è chi invece addirittura si offende se ogni volta non gli si chiede ‘per favore’ seguito da un ‘grazie’ ben scandito. Succede anche che al posto di rispondere ‘prego’, spesso si dice ‘grazie a te’. Grazie cosa? Sei tu che hai fatto qualcosa per me! ‘Eh be’, grazie per avermi permesso di fare qualcosa per te’, potrebbe essere una plausibile (e disarmante) risposta a quella domanda.
A pensarci bene dovrebbe diventare molto naturale - almeno con alcune persone, gli amici, il/la coniuge o compagno/a che sia - chiedere dei favori, dal più semplice ‘mi passi il sale’ al più complesso ‘ho bisogno di una mano per il trasloco’, senza tante prefazioni, sviluppi e rindondanti epiloghi, esclusa la gentilezza: si è amici, ci si vuole bene e di solito (sono troppo ottimista?) ci si fa in quattro per quanto è possibile.
Il punto è che in questa parte di mondo viviamo con troppe sovrastrutture mentali, oltre a quelle tecnologiche, e fondamentalmente con la paura di restare soli, quando poi è proprio la nostra unicità auto-riconosciuta a metterci nella migliore attitudine per costruire rapporti solidi e duraturi.
E che ora nessuno osi ringraziarmi per quanto ho scritto qui sopra! ;-D



(11 agosto 2006)

Nessun commento:

Posta un commento